Giovani: viaggiare in Europa e conoscere gli ecovillaggi!
Nascono sempre più opportunità per i giovani dai 18 ai 30 anni di viaggiare in Europa e conoscere le alternative di vita proposte dagli ecovillaggi. Partecipa ai progetti Yes to Sustainability per cogliere l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile.
Dal 16 al 23 Ottobre 2018, presso l’ecovillaggio Lakabe in Euskal Herria, nel nord della Spagna, si è svolto un progetto di Yes to Sustainability, finalizzato a trasmettere le tecniche e gli strumenti elaborati e maturati dagli ecovillaggi europei più “anziani” e per creare ulteriori progetti mirati coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani nell'ambito dell’ecologia e del sociale.
Yes to Sustainability è un progetto che nasce nel 2017 in seno al GEN-Europe (Global ecovillage network, la rete globale degli ecovillaggi sezione europea) e il NEXTGen, il gruppo di giovani degli ecovilaggi europei, e grazie al supporto economico dei fondi del programma Erasmus+ dell'Unione europea.
L'obiettivo del progetto è rafforzare la rete tra i giovani cresciuti negli ecovillaggi, riducendo il "gap" intergenerazionale e costruire "ponti" con i giovani cresciuti nelle aree urbane.
In due anni, hanno preso luogo nove scambi giovanili, grazie alla collaborazione di oltre dieci reti nazionali e ecovillaggi d'Europa. Più di 350 giovani sono stati coinvolti con l’auspicio che possano dare continuità alle future generazioni di ecovillaggi.
Yes to Sustainability si occupa di creare opportunità per i giovani di viaggio ed immersione nei progetti di ecovillaggio, apprendendo in senso olistico ciò che significa essere un ecovillaggio e vivere esperienze trasformative. Dopo questa esperienza, molti partecipanti hanno continuato a visitare tante comunità. Gli ecovillaggi, d’altra parte, hanno beneficiato della presenza di centinaia di giovani, che sembravano precedentemente irraggiungibili, arricchendosi di nuove prospettive tanto quanto di facendosi supportare in modo pratico.
“A Lakabe, sono giunti giovani olandesi, tedeschi, spagnoli, italiani, ungheresi, finlandesi, greci, israeliani, sloveni e serbi” racconta Nicoletta Benfatti, responsabile degli Scambi giovanili della Rete italiana villaggi ecologici – RIVE “È stata una settimana di connessione profonda e apprendimento per tutti. Ispirati dalla comunità, circondati dalla montagna e senza connessione internet si sono immersi nella conoscenza reciproca e nella condivisione delle proprie abilità”.
RIVE, come partner del progetto, ha reso possibile l'invio di tre giovani italiani che hanno partecipato con entusiasmo e interesse alle attività proposte, riportando a casa nuove competenze e tanta voglia di ampliare la collaborazione internazionale e creare nuovi interessanti progetti per il 2019: “L'esperienza è stata fantastica!” racconta Mattias Schweizer, uno dei giovani partecipanti
“spero un giorno di ricambiare il favore nei confronti di altri ragazzi, partecipando attivamente al processo di scrittura dei progetti o nell’aiutare a strutturare i programmi. Il tema centrale del corso è stata la facilitazione di cui abbiamo affrontato prima la parte teorica poi ci è stato chiesto di applicarla: divisi in piccoli gruppi da tre persone, abbiamo progettato la nostra lezione e il giorno dopo lo abbiamo sperimentato dal vivo. È stato molto importante: ho capito meglio le mie forze e debolezze, cosa sono in grado di fare e cosa no e cosa posso ancora imparare. Ho bisogno “solo” di impegnarmi ed esercitarmi!”.
I temi affrontati dal gruppo sono stati numerosi ed utili sia per imparare ad animare gruppi, che di arricchimento per la propria vita, come sottolinea un altro partecipante, Christian Caliendo
“Abbiamo affrontato tematiche davvero importanti per la crescita personale, come il tema della leadership, la pianificazione, la condivisione di sogni, la fiducia in sé stessi… abbiamo avuto l'opportunità di lavorare da soli, a coppie, in piccoli gruppi e tutti assieme per sperimentare le differenze e percepire diverse ed intense emozioni. Ho avuto il piacere di riscoprire il piacere del disegno e di capire che potente strumento sia per suscitare emozioni e comprendere i miei stati d'animo e il momento di vita che sto attraversando. Abbiamo acceso il fuoco e lavorato sui nostri sogni e le nostre paure. Ci siamo immersi in danze divertenti e allo stesso tempo emozionanti, abbiamo cantato e ululato. Sì, ululato: era questo il segnale per indicare che riprendevano le sessioni”.
Un modo non consuetudinario di imparare, un apprendimento tecnico ed emozionale, un’esperienza di vita indimenticabile perché con la vita stessa ha avuto a che fare: “Il contesto di Lakabe mi ha mostrato come una comunità intenzionale può esistere ed evolversi per decadi e resistere nella sua Visione ispiratrice relativa al vivere sostenibile” spiega il terzo partecipante italiano, Manuel Berto
“una sostenibilità sia dal punto di vista ambientale, umano, relazionale, che sottintende un rispetto e una vicinanza a se stessi e agli altri che è rara da trovarsi in contesti metropolitani.Questa esperienza intensa mi ha fatto nascere la voglia di approfondire di più sugli ecovillaggi e vorrei visitarne altri. Intendo comprendere meglio quanto questo modello di vita possa fare al caso mio a medio termine, raccogliendo contemporaneamente informazioni sulla Permacultura, l’autoproduzione e trovare una via professionale in questi ambiti”.
Quello a Lakabe non è stato solo un viaggio di apprendimento, ma una vera e propria scuola di vita per questi ragazzi, come conferma con puntuali parole Christian Caliendo:
“Mi ritengo davvero fortunato nell'aver vissuto questa esperienza e sono grato di questa possibilità. Mi è piaciuto tantissimo toccare con mano la vita di ecovillaggio e vedere coi miei occhi che è realmente possibile costruire un sogno concreto come le persone che vivono a Lakabe da più di 40 anni. Vedere la serenità impressa nei loro volti è stato qualcosa che mi ha emozionato molto; trovo che la semplicità con cui vivono la giornata sia formidabile. Ritengo la settimana a Lakabe una delle più importanti esperienze della mia vita, se non la fondamentale: mi ha confermato la mia propensione a vivere immerso nella natura, in semplicità, di relazioni sincere, di assenza di pregiudizio, di empatia, di amore”.
Per saperne di più:
Pagina Facebook Gruppo YesToSustainability
Sito web YesToSustainability
Per le fotografie si ringrazia la gentile concessione di Mattias Schweizer.
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