From the I to the We - exploring Ecovillage life" RESOCONTO DELLO SCAMBIO GIOVANILE IN DANIMARCA

 Racconto dell'esperienza vissuta dai partecipanti

Da tre anni il gruppo di lavoro “internazionale” di RIVE – rete italiana villaggi ecologici , ricerca e crea occasioni di scambio interculturale e formativo per giovani ed adulti attraverso i finanziamenti del programma Erasmus+ dell'Unione Europea. From the I to the We è l'ultimo progetto che ha preso vita in Danimarca, nell'ecovillaggio Hallingelille , dove trenta giovani tra i 18 e i 30 anni, provenienti da Italia, Spagna, Slovenia, Germania e Danimarca, hanno trascorso nove giorni immersi nella quotidianità dell'ecovillaggio e nella dimensione comunitaria.

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Dall io al noi fare comunita a 20 anni articleimage

A differenza di tante proposte formative, From the I to the We si distingue per la quantità di temi toccati durante l'esperienza e la diversità delle attività proposte: questo è inevitabile, dal momento che si è scelto un ecovillaggio come luogo di formazione! Per sua natura, la vita in una comunità ecologica presenta un gran numero di sfaccettature rispetto all'applicazione dell'ecologia alla vita quotidiana, sia a livello pratico che intellettuale. È un ambiente ricco, dinamico e variegato. “Le attività proposte sono state molteplici” racconta Nicoletta Benfatti, socia RIVE e youth leader: “i ragazzi e le ragazze si sono trovati a riciclare i pallets per costruire mobili, organizzare squadre di dumpster-diving (recupero del cibo ancora buono, scartato dai supermercati), gestire animali e spazi verdi, preparare i pasti e mantenere puliti gli spazi comuni. Non solo, avevamo dei tempi per la riflessione collettiva e la condivisione dei saperi. In questi momenti sono state utilizzate strategie per la costruzione del gruppo, esercizi di sensibilizzazione e strumenti di ecologia profonda per aiutare i ragazzi e le ragazze ad immergersi nella consapevolezza di sé”. Anche Filippo Ceschi, 28 anni di Padova, assistente youth leader, descrive una densa esperienza: “ho contribuito alla gestione del cibo e alla cucina, alla logistica e alla facilitazione nelle attività di gruppo e nelle riunioni dei leaders. Parallelamente ho dato da mangiare ai cavalli, ho pulito la stalla, tagliato erbe infestanti e costruito una compost toilet con mattoni in terra cruda. Un'esperienza a volte anche troppo intensa ma per cui, in ogni caso, ne è valsa completamente la pena”. Paolo Pani, 28 anni, originario di Bergamo, arricchisce la descrizione dal punto di vista del partecipante: “mi sono trovato a condividere l’intera giornata col gruppo, dalla preparazione della colazione alla musica intorno al fuoco la sera. Mi è rimasto molto impresso il momento in cui ho collaborato con gli abitanti di Hallingelille tessendo contemporaneamente la relazione tra loro e il nostro gruppo, e quando tornato a casa ho provato un grande orgoglio ricordando l'energia con la quale ogni partecipante ha condiviso il suo sapere con il resto del gruppo e di quante cose ho raccolto dagli scambi sulla sostenibilità, la facilitazione, la permacultura, la sociocrazia, la conoscenza delle erbe spontanee e molto altro ancora!”.

Un' esperienza di vita e lavoro in comunità, quindi, ma anche di crescita personale e relazionale.

Nelle testimonianze dei giovani, nonostante ognuno abbia scelto di partecipare per motivi diversi, emerge con forza come questa esperienza li abbia portati anche ad esplorare se stessi: “ho partecipato a questo scambio perché cercavo un’esperienza che potesse stravolgermi e permettermi di crescere e perché sono profondamente interessato agli ecovillaggi. Ho trovato ciò che cercavo. Il clima accogliente, mi ha permesso di scambiare apertamente parole, emozioni e sogni con giovani provenienti da svariate nazioni europee.

Tutti assieme, e sotto la guida degli youth leader, abbiamo creato forti legami tra noi: un gruppo caratterizzato da autenticità, empatia, condivisione e tante risate. Ho avuto un significativo assaggio di quello che una vita in comunità potrebbe essere. Ho riscoperto l’umanità che accomuna genti di nazionalità differenti, specialmente quando camminavamo in silenzio nella natura… o quando, attorno ad un fuoco luminoso, suonavamo e cantavamo”

(Stefano Provenzi, 19 anni, Bergamo) .


“La cosa che mi è piaciuta di più” afferma in confidenza Filippo Ceschi, assistente leader, “è stato il contatto con le persone. Mi porterò a casa tante belle relazioni e connessioni. Credo di aver imparato ad essere più aperto verso me stesso, a conoscermi meglio e ad accettarmi per quello che sono. Di conseguenza, mi sono aperto di più anche verso gli altri e ho avuto uno scambio di conoscenze più profondo. Mi sono sperimentato in un ruolo di responsabilità dove ho imparato sbagliando e ascoltando chi aveva più esperienza di me”. “Per me è stato molto importante lo spazio dato all'emotività individuale e collettiva” gli fa eco Paolo Pani “fin dai primi giorni si respirava un aria piacevolmente familiare e di protezione, dove le debolezze potevano essere condivise e, tramite l'aiuto del gruppo, superate insieme. Questo ha fatto sì che ogni difficoltà fosse vissuta con il miglior approccio capace di trasformarsi in un insegnamento costruttivo. Sono tornato a casa con molti spunti su cui riflettere, con la consapevolezza di aver dato vita a una piccola rete di persone a me care, sul quale poter contare durante la mia vita”.

Paolo non è stato il solo a sentire fiducia per il prossimo futuro. “Ho intrapreso questo viaggio senza aspettative, con mente totalmente aperta e libera” racconta Maria Vittoria Tenci, 24 anni di Verona “mi sono trovata a contatto con persone eterogenee che per me significa ricchezza; si è creato un cerchio di amicizia in cui ho sentito fortissimo il senso di appartenenza alla mia generazione, con coloro che ricercano il cambiamento guardando la sinergia tra le relazioni, le attività umane e la Madre Terra. Quest’esperienza mi ha lasciata profondamente speranzosa nel futuro e sono consapevole di essere supportata nelle mie idee, nonché ricca di nuove prospettive!”. “Io porto con me una grande energia positiva e speranza per un futuro migliore” le fa eco Cecilia Netto, 24 anni di Latina “la felicità nello scoprire quante splendide anime esistono anche in questa parte di mondo (l'Occidente) e grazie a progetti come questo posso incontrarle e possiamo contaminarci a vicenda, sognare e crescere insieme, per poi tornare alla nostra terra e seminare idee ed opportunità”. L'arricchimento ricevuto da questa esperienza ha agito profondamente anche negli organizzatori, che dopo settimane di lavoro di coordinamento e compilazione di moduli hanno potuto godere di “un'atmosfera magica, di condivisione, apertura, supporto e collaborazione dove ogni cosa si svolgeva in totale armonia e serenità” afferma Nicoletta Benfatti. “Considerati i miei 45 anni, potevo essere madre almeno della metà dei partecipanti. Nonostante questo mi sono sentita a mio agio nel gruppo, e l'età non ha assolutamente influito sul bellissimo rapporto nato con ognuno di loro. Li osservavo con ammirazione, fiducia e interesse. Abbiamo ballato, giocato, suonato e riso tantissimo. In quei giorni mi sono sentita veramente libera, vivevo il presente e accettavo il gruppo e me stessa”.

gruppo italiano

Nella foto, il gruppo italiano (da sinistra a destra): Filippo, Cecilia, Maria Vittoria, Paolo, Stefano, Nicoletta

Un bilancio estremamente positivo quindi, un'esperienza di vita indimenticabile, un bagaglio di conoscenze con cui tornare a casa e contaminare positivamente il fututro e il mondo.

Grazie all'impegno volontario di Nicoletta Benfatti ed il gruppo internazionale RIVE, sarà possibile ripetere o partecipare per la prima volta ad un nuovo progetto From I to We - Yes to sustainability! che si terrà dall'8 al 16 agosto in Slovenia, presso Ecofarm Zavod Veles . È ancora aperta la selezione dei sei giovani italiani che, con i coetanei olandesi, sloveni e spagnoli, potranno sperimentarsi nella vita in ecovillaggio. La partecipazione al progetto è gratuita, i costi di viaggio (fino ad un massimo di Euro 275,00), di vitto e alloggio sono finanziati dai fondi Erasmus+. Ai giovani selezionati (in età da 17 a 30 anni e con una sufficiente conoscenza della lingua inglese) verrà richiesta l'iscrizione all'Associazione RIVE prima della partenza (basta compilare il modulo iscrizione e versare la quota di Euro 30,00).

NOTA: tra chi dimostrerà interesse in questo progetto, ne verrà selezionato uno che andrà in Slovenia al "meeting preparatorio" previsto dal 15 al 16 luglio (anche questi costi saranno rimborsati).

SE SEI VERAMENTE INTERESSATO A PARTECIPARE A QUESTO PROGETTO, compila questo modulo.

Ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
specificare in oggetto: "YOUTH EXCHANGE "From I to We - Yes to Sustainability!
website: yestosustainability.wordpress.com/august-in-zavod-veles-slovenia

Per approfondire le considerazioni riportate dai giovani che hanno partecipato al progetto in Danimarca, visita il blog


 English version

“From I to the We: Yes to Sustainability!”

(3rd-13th of May, Hallingelille, Denmark)

From the 3rd to the 13th of May, six young Italians left for eco-village Hallingelille in Denmark, with the purpose of "tasting" some bites of community life.

Since three years, RIVE's International Team researches and creates inter-cultural and educational opportunities for young people and adults through the funding of the Erasmus + Program of the European Union. “From the I to the We” is the latest project that has come to life in Denmark, where thirty young people, aged between 18 and 30 and coming from Italy, Spain, Slovenia, Germany and Denmark, spent nine days immersed in the eco-village daily life and in the community dimension.

Different from many other formative proposals, this project stands out for the amount of themes touched during the experience and for the diversity of the activities: this is inevitable, since it has been chosen an eco-village as a training venue! By its very nature, life in an ecological community presents a large number of facets regarding the application of ecology to everyday life, both at a practical and intellectual level. It is a very rich, dynamic and varied environment. As Nicoletta Benfatti, Project Manager, Youth Leader and Reference Youth Exchange Director of the International RIVE Group, explains "We built furnitures out of pallets, we organized dumpster diving teams, we took care of the animals and of the green spaces, we prepared meals and kept the common spaces clean. Moreover, we had time for collective reflections and for sharing of knowledge. In these moments, strategies for group building, awareness-raising exercises and deep ecology tools have been used to help boys and girls to increase their self-consciousness. Filippo Ceschi, 27 years old from Padova and assistant Youth Leader, describes it as a dense experience: "I contributed to the management of the logistics an to the facilitation of different activities. I also participated to other tasks like feeding the horses, cleaning, weeding and building a compost toilet with raw earth bricks. Sometimes tiring but really valuable experience". Paolo Pani, 28, originally from Bergamo, shares the participant's point of view: "I found myself spending the whole day with the group, from preparing breakfast to playing music around the fire in the evening. I really liked also the time I collaborated with Hallingelille inhabitants. When I came home I felt a great pride to remember how each participant shared her/his energy with the the rest of the group and how many things I have learned on sustainability, facilitation, permaculture, sociocracy, wild herbs and much more! ".

An experience of life and work in the community, therefore, but also of personal and relational growth.

In the testimonies of participants strongly emerges how this experience led them to explore themselves: "I participated in this exchange because I was seeking for a shaking experience that could allow me to grow and also because I am deeply interested in eco-villages. I found what I was looking for. The cozy atmosphere allowed me to openly exchange speeches, emotions and dreams with other young European people. All together, and under the leadership of the youth leaders, we have created strong connections among us: a group characterized by authenticity, empathy, sharing and many laughter. I had a significant taste of what a community life could be. I have rediscovered the humanity that unites people of different nationalities, especially when we walked in silence in nature ... or when, around a bright fire, we played and sang "(Stefano Provenzi, 19, Bergamo).

"The thing I liked most," confidently says Filippo Ceschi, "was the contact with people. I will bring home so many beautiful relationships and connections. I think I've learned to open myself more and, as a result, I also opened up more to others and I built stronger relations. I experienced a role of responsibility where I learned a lot. " "For me, the space given to individual and collective emotion was very important", says Paolo Pani', "since the very beginning I breathed a pleasantly familiar and safe atmosphere, where weaknesses could be shared and overcome together. Every difficulty was experienced could become a constructive lesson. I came home with many ideas to reflect on, with the awareness of having created a small network of people that I can count on during my life.

"I have undertaken this unprecedented journey, with my mind totally open and free," says Maria Vittoria Tenci, 24 years from Verona. "I have come into contact with heterogeneous people and that has been an enrichment to me; we created a circle of friendship in which I have strongly felt the sense of belonging to my generation, seeking for a change and looking at the synergy between relationships, human activities and Mother Earth. This experience deeply increased my hope for the future because I feel great support for my ideas and full of new perspectives!". "I bring with me great positive energy and hope for a better future" echoes Cecilia Netto, 24 years from Latina. "I am happy to discover how many wonderful souls exist in this part of the world (the West). Thanks to this project I could meet them and we could contaminate each other, dream and grow together and then return to our land and sow ideas and opportunities”. The enrichment received from this experience has also profoundly worked on the organizers who after months of coordinating and compiling modules could enjoy "a magical atmosphere of sharing, openness, support, and collaboration where everything took place in total harmony and serenity" says Nicoletta Benfatti. "Considering my 45 years old, I could be the mother of at least half of the participants. Despite this, I felt comfortable in the group and the age did not absolutely affect the beautiful relationship born with each one of them. I watched them with admiration, confidence and interest. We danced, played and laughed a lot. In those days I felt really free, I lived the present and accepted the group and myself”.

In conclusion, an extremely positive balance: an unforgettable experience and a wealth of knowledge with which to return home and positively contaminate the futures and the world.

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